Simbologie della Terra di Mezzo - I Tarocchi: Vol.1 (Arcani I-VI) - Barbara Sanguineti e Chiara Nejrotti
Simbologie della Terra di Mezzo - I Tarocchi: Vol.1 (Arcani I-VI) - Barbara Sanguineti e Chiara Nejrotti
La poesia e la magia del mondo di Tolkien sono rievocate alla luce di diverse simbologie in questo volume, che è in parte saggio, ricco di approfondimenti teorici, in parte omaggio descrittivo a personaggi e luoghi divenuti pietre miliari della letteratura fantasy.

Nel libro, che si propone come primo di una serie, vengono accostati al simbolismo delle carte dei Tarocchi (intesi come Archetipi più che come strumenti divinatori) alcune delle personalità più celebri dell’epopea tolkieniana, come Aragorn o Galadriel.

Il risultato è la riscoperta di questi personaggi sotto una luce nuova e originale, per rivivere ancora una volta le emozioni e l’incanto che tali figure hanno saputo ispirare.

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PS: l’illustrazione di copertina è una mia creazione. Sono immensamente onorato della commissione datami da Barbara e Chiara, le due autrici, spero di poter collaborare ancora con loro per le copertine dei prossimi volumi della serie.
Di seguito un link all’illustrazione in alta risoluzione:
https://www.flickr.com/photos/dino_olivieri/15731183019/

Cosa sono i Tarocchi

I tarocchi sono un mazzo di carte da gioco, generalmente composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, la cui origine risalgono alla metà del XV secolo nell’Italia Settentrionale, probabilmente a Ferrara, Bologna o Milano. Si sono diffusi in varie parti d’Europa e raggiunsero il periodo di maggior diffusione a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, dopodiché il loro uso è andato calando.

A partire dalla fine del XVIII secolo i tarocchi furono associati alla cabala e ad altre tradizioni mistiche. Lo sviluppo di queste teorie fu avviata dal massone francese Antoine Court de Gébelin, senza alcuna base storica fece risalire i tarocchi all’Antico Egitto, ed ebbe nuovo impulso nella metà dell’Ottocento con l’occultista Eliphas Lévi, che indicò la loro origine nella Cabala ebraica[1]. Negli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento le dottrine esoteriche sui tarocchi furono fissate definitivamente dagli occultisti francesi Papus (pseudonimo di Gérard Encausse) e Oswald Wirth in una serie di celebri opere ancora in auge[2]. Nei primi decenni del Novecento la “Scuola francese dei Tarocchi” cominciò ad essere soppiantata dalla “Scuola inglese” nata in seno all’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata.

Il tipico mazzo di tarocchi è composto dall’unione di un mazzo di carte tradizionale di carte, da ventuno carte dette Trionfi generalmente illustrate con figure umane, animali e mitologiche, numerate da 1 a 21 (generalmente in numeri romani) e una carta singola detta Il Matto.[3]. Il mazzo di carte trazionale è diviso in quattro semi (italiani: bastoni, spade, denari e coppe oppure francesi: cuori, quadri, fiori, picche) di quattordici carte, dall’asso al dieci più quattro figure, dette anche “onori” o “carte di corte”: Re, Regina, Cavaliere e Fante. Esistono varianti in cui il numero di carte viene ridotto, per esempio il tarocchino bolognese o quello tarocco siciliano o aumentato come nelle minchiate. Nella terminologia introdotta dalle teorie esoteriche i Trionfi e il Il Matto sono detti collettivamente arcani maggiori e le carte rimanenti arcani minori.

Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Tarocchi

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